La legge europea sull’IA: data di entrata in vigore, rischi contemplati e sanzioni previste

Le sanzioni fissate si articolano su tre livelli a seconda degli scenari di rischio: informazioni scorrette, mancata osservazione degli obblighi e infrazioni relazionate con le applicazioni proibite.

L’Unione Europea ha raggiunto un accordo politico per una Legge dell’Intelligenza Artificiale (IA), marcando nuovi orizzonti in termini di termini, sanzioni e livelli di rischio.

Secondo quanto annunciato dalla Commissione, ora l’iter da seguire passa per l’approvazione del Parlamento Europeo e del Consiglio, dopo di che entrerà in vigore venti giorni dopo l’approvazione nella Gazzetta Ufficiale dell’UE.

Tenendo a mente questi termini e la vacatio legis necessaria, l’entrata in vigore ufficiale avverrà nel 2026. L’accordo, firmato dai paesi membri, spicca per un approccio mai visto verso la gestione del rischio in tema IA, interessando categorie specifiche:

–        Rischio minimo: comprende sistemi di raccomandazione e filtri di spam. Non vengono richiesti obblighi, ma le imprese possono sottoscrivere volontariamente codici di condotta.

–        Alto rischio: si applica a sistemi relativi a infrastrutture critiche come acqua, gas, elettricità, prodotti sanitari. Si richiedono protocolli stringenti, supervisione umana e trasparenza.

–        Rischio inammissibile: proibisce sistemi IA che minacciano i diritti fondamentali come la manipolazione del comportamento umano o che permettono il “punteggio sociale” da parte dei governi. Comprende poi il divieto di certi usi di sistemi biometrici.

–        Rischio specifico di trasparenza: si riferisce alle informazioni, esigendo chiarezza nell’interazione con l’IA, così come la marcatura di contenuti audio, video, testo e immagini.

Relativamente alle sanzioni, vengono fissate a seconda degli scenari di rischio:

–        Informazione scorretta: multa di 7,5 milioni di euro o pari all’1,5% del fatturato.

–        Mancata osservazione degli obblighi: multa di 15 milioni o pari al 3% del fatturato.

–        Infrazioni collegate ad applicazioni proibite: multa da 35 milioni di euro o pari al 7% delle entrate.

Manca ora l’approvazione formale del Parlamento Europeo e del Consiglio, con cui poi la legge dovrebbe entrare in vigore due anni dopo l’approvazione formale. Onde prevenire abusi prima di questa nuova disciplina, viene proposto di adottare un “patto sull’intelligenza artificiale” con cui gli sviluppatori si impegnano volontariamente a rispettare la legge.