La spesa in IT si avvicina ai 4,4 bilioni di dollari

L’invasione russa dell’Ucraina, l’inflazione dei prezzi, la difficoltà a trattenere ed attirare talenti o i problemi di fornitura non rallentano gli investimenti in informatica.

Quest’anno, la spesa mondiale in IT si avvicinerà ai 4,4 bilioni di dollari. Gartner prevede una crescita della spesa pari al 4% rispetto al 2021 che riguarderà l’acquisto di dispositivi, software, sistemi di datacenter, servizi IT e sistemi di comunicazione.

I servizi rappresenteranno la componente principale di questa immissione di denaro: quelli relativi alle comunicazioni conquisteranno una fetta pari a 1,4 bilioni mentre quelli di IT otterranno ben 1,2 bilioni. Invece, il settore che vedrà l’aumento percentuale maggiore sarà quello dei software, con una crescita anno su anno del 9,8%.

Il mercato sta valutando come si evolvono le applicazioni aziendali, i software di infrastruttura e i servizi gestiti per portare la trasformazione digitale al livello di fenomeno sistemico. Esempi come la consumer experience o l’ottimizzazione della catena di fornitura spiegano la spesa in questo settore.

Gartner ritiene che l’invasione russa dell’Ucraina non avrà un impatto diretto nella spesa in IT. Dall’altro canto, nemmeno l’inflazione dei prezzi, la sempre maggiore difficoltà a trattenere ed attirare talenti o l’incertezza nella distribuzione di componenti elettronici riescono a rallentare l’investimento.

“Quest’anno si sta dimostrando uno dei più turbolenti per i CIO”, commenta John-David Lovelock, vicepresidente del comparto di ricerca per la Gartner. Così, con l’attuale situazione “geopolitica, l’inflazione, la fluttuazione monetaria e le sfide a livello di catena di fornitura tra i fattori che si sovrappongono adesso e altri che viviamo già dal 2020, i CIO stanno accelerando gli investimenti in IT poiché riconoscono l’importanza della flessibilità e dell’agilità di risposta davanti ai cambiamenti radicali”.

Le preferenze all’acquisto e gli investimenti si focalizzeranno su aree come analisi, cloud computing, esperienze fluide per i clienti e la sicurezza”, conclude Lovelock, che si auspica anche nella remissione degli effetti della pandemia a partire da questo stesso anno, nonostante “alcuni investimenti in IT previsti per il 2022 non sono stati effettuati a causa della variante omicron e delle conseguente ondate di casi”.