Le vendite di pc crollano più di quanto atteso

Tra aprile, maggio e giugno, le consegne sono crollate del 15,3% fermandosi a 71,3 milioni di unità.

Le consegne globali di pc sono crollate del 15,3% in questo secondo semestre dell’anno, fermandosi a 71,3 milioni di unità.

A certificarlo è stato IDC, che sottolinea una contrazione peggiore di quanto atteso. Il persistente impatto de COVID in Cina e la situazione macroeconomica hanno indebolito ancora di più le possibilità di fornitura.

Si tratta del secondo trimestre consecutivo in cui si registrano consegne ridotte per il mercato dei PC, mercato che veniva da due anni di crescita sostenuta.

“I timori per una recessione continuano a crescere e indeboliscono la domanda in tutti i segmenti”, osserva Jitesh Ubrani, direttore di ricerca per IDC.

“La domanda di PC da parte dei consumatori appare debole sul breve termine e rischia di mantenersi così anche sul lungo periodo”, avverte Ubrani, via via che la gente taglia fuori dalle spese i prodotti non essenziali. A questa situazione, bisogna poi sommare la concorrenza degli altri dispositivi informatici, come tablet e cellulari, che diventano sempre più potenti.

E, anche se “la domanda proveniente da aziende è stata più solida” rispetto a quella dei consumatori, “anche questa ha visto contrazioni per via del maggiore controllo delle spese messo in atto dalle imprese”, spiega l’esperto di IDC.

Comunque sia, il volume attuale rimane in linea con il periodo iniziale della pandemia, quando nel secondo trimestre del 2020, sono stati distribuiti 74,3 milioni di pc in tutto il mondo.

I 71,3 milioni di ora, inoltre, sono superiori ai livelli pre-crisi sanitaria. Nel secondo trimestre del 2018, erano stati consegnate solo 62,1 milioni di unità e, nello stesso periodo dell’anno successivo, nel 2019, le consegne erano state 65,1 milioni.