L’invasione russa fa tracollare le criptovalute

Come conseguenza dell’annunciata invasione da parte delle truppe russe verso l’area ad est dell’Ucraina su ordine del presidente Vladimir Putin, le criptovalute hanno subito perdite importanti.

L’invasione da parte della Russia delle due regioni separatiste ad est dell’Ucraina ha generato importanti ripercussioni in tutto il mondo, e la mossa ha avuto effetti decisi anche sulle criptovalute.

Sono stati bruciati centinaia di miliardi di dollari di valore per le principali criptovalute, tra cui bitcoin, ethereum, binance (BNB), solana, cardano e XRP dato che i trader, preoccupati dalla situazione, si astengono da investimenti rischiosi.

Questo tracollo delle quotazioni si è concretizzato dopo che la Russia ha spiegato che le proprie truppe avrebbero avuto “funzioni di mantenimento della pace” nelle regioni separatiste di Donetsk e Luhanks, riconosciute da Mosca come indipendenti.

Si tratta delle regioni ucraine che la Russia aveva “informalmente” invaso con truppe non riconducibili all’esercito russo nel 2014.

Il crollo delle criptovalute

Secondo i dati del CoinDesk, i bitcoin, ad esempio, alle 2:30 di notte (fuso orario americano) venivano scambiati per 36.649$, per poi cedere quasi il 6,5% nelle successive 24 ore. Attualmente, martedì pomeriggio, il prezzo di trading è di 37.530$.

La criptovaluta con più valore al mondo è quindi scesa sotto quota 40.000$ nel weekend ed ha continuato la sua discesa al ribasso man mano che la crisi ucraina si faceva più aspra.

Al contempo, ethereum cedeva oltre l’8% e l’attuale prezzo di scambio si attesta a 2.591$, anche se nelle 24 ore è sceso fino a 2.503$.

Solana cede il 3,20% nelle ultime 24 ore e attualmente il prezzo è fermo a 84,69&.

Cardano ha perso il 4,49% nelle ultime 24 ore e il prezzo di trading è pari a 0,86$.

XRP ha perso l’8,52% e ora il prezzo di scambio è a 0,69$.

Binance (BNB) ha perso lo 0,32% nelle ultime 24 ore e il valore attualmente è pari a 268,50$.

Valore a picco

Lo scorso mese, i bitcoin hanno visto cadere a picco il proprio valore a seguito di una massiccia svendita di criptovaluta, il cui valore si è poi fermato a quota 41.000$.

Dalla cifra record di 69.000$ registrata lo scorso novembre, i bitcoin hanno perso oltre il 40% del loro valore e proprio questo declino dimostra l’estrema volatilità che ha tormentato le criptovalute sin dalla loro nascita nel 2009.

Questa volatilità, oltre all’utilizzo criminale delle valute virtuali, ha attirato la diffidenza delle principali banche centrale al mondo.

Di recente, i dati di New Scientist hanno rivelato che 12 delle 48 forze di polizia del Regno Unito hanno sequestrato bitcoin e altre criptovalute per un valore complessivo pari a 322 milioni di sterline durante le indagini penali degli ultimi 5 anni.

Inoltre, un esame approfondito della blockchain a cura della società Chainalysis ha evidenziato che nel 2021 i reati collegati alle criptovalute hanno raggiunto i massimi storici in termini di valore, con indirizzi illeciti che hanno ricevuto 14 miliardi di dollari di valuta digitale, +79% rispetto ai 7,8 miliardi di dollari del 2020.