PoINT Software, l’archiviazione su nastro continua ad essere una valida scelta anche dal cloud

In un mondo in cui l’informazione cresce esponenzialmente e dove il 70% dei dati non verranno mai utilizzati, diventa necessario ricorrere a sistemi di archiviazione efficienti. Questa è la tecnologia che propone PoINT Software.

Le informazioni che maneggiano le imprese da anni crescono ad un ritmo inaudito, quasi esponenziale. In questo contesto bisogna però specificare che non tutti i dati creati saranno utili in futuro, ma, per una ragione o per l’altra, è necessario tenerli archiviati.

In media il 10% delle informazioni create sono quelle sfruttate più spesso, il 20% si usa ma in forma meno massiccia. Il restante 70% non verrà mai utilizzato, ma, come abbiamo detto poco fa, le imprese si trovano a doverle conservare spesso per motivi legali o normativi. Della totalità di questi dati, l’80% hanno un’origine non strutturata, per cui è tutt’altro che agevole archiviarli in modo efficiente ed economico.

L’unica opzione per quel 70% di dati che non sono utilizzati è l’archiviazione (processo distinto dal backup) in sistemi di archiviazione secondari, più lenti ma più economici.

Durante l’evento IT Press Tour che si è tenuto a Parigi, abbiamo avuto l’opportunità di entrare nei dettagli dell’offerta di software della società tedesca PoINT Software, specializzata in questo tipo di processi.

La società è nata nel 1994 per fornire una risposta ad una necessità cruciale in questo momento: la registrazione su dischi ottici. Tre anni dopo, avevano lanciato sul mercato PoINT Jukebox Manager e un file system nativo per l’archiviazione in questo tipo di dispositivi ottici, soprattutto CD e DVD. È stata una delle prime applicazioni per registrare su supporto ottico in un modo simile ad un’altra applicazione ancora più popolare: Nero Burning ROM.

La differenza è stata poi che PoINT Software ha deciso di estendere la propria esperienza di archiviazione e conservazione file su supporti ottici in altri ambiti, con in mente il mercato per professionisti.

Così è come è nato PoINT Storage Manager, un’applicazione che al momento supporta la maggior parte dei mezzi disponibili (flash, disco, nastro, ottico) e dei sistemi (NAS, archiviazione di oggetti, cloud pubblico, libreria di nastri, libreria ottica). Ad esempio, le librerie di nastro sono il supporto ideale per l’archiviazione di dati che non vengono utilizzati e che, al giorno d’oggi, riceve ancora riconoscimenti e accettazione visto che si tratta del supporto più economico che esiste.

PoINT Storage Manager agevola lo spostamento di dati (soprattutto di quel 70% di cui si è parlato in apertura dell’articolo) dal sistema di archiviazione principale ad uno secondario. Le informazioni archiviate saranno conservate in volumi in formato UDF (Universal Disc Format), una sorta di contenitore standard che non obbliga le imprese a utilizzato un software specifico, che si chiama Vendor Locking.

Inoltre, il processo avviene in modo totalmente trasparente per gli utenti, in modo tale che non dovranno gestire quale informazione archiviare e quale recuperare. I dati resteranno visibili anche se non fisicamente presenti nel sistema di archiviazione primario. In caso in cui fosse necessario accedere ai dati archiviati, la società promette di offrire diverse opzioni, tra cui anche link web.

All’interno di questa cospicua offerta, troviamo un aspetto particolarmente interessante, ossia l’archiviazione di oggetti nel cloud pubblico. Per dare una risposta al crescente uso di questa modalità di archiviazione di dati su piattaforme come AWS, Microsoft Azure o Google Cloud, PoINT Software ha sviluppato l’applicazione PoINT Archival Gateway specializzata in archiviazione di oggetti su nastro e attualmente certificata da tutti i produttori di unità in nastro.

Thomas Thalmann, CEO e co-fondatore di PoINT Software, ha spiegato durante l’incontro che “il nastro ha molti vantaggi se usato correttamente. Esistono molti ambiti di applicazione. E il metodo di archiviazione di oggetti funziona bene con questo supporto”.

In effetti, l’archiviazione di oggetti su nastro è ottima quando esistono quantità massicce di dati da dover archiviare (oltre 10 PetaBytes). Il processo offre eccellente scalabilità e sicurezza semplicemente con l’aggiunta di nodi. Inoltre, il carattere sequenziale dell’archiviazione su nastro è perfetto per l’assorbimento completo di oggetti, tra cui anche i relativi metadati.

PoINT Archival Gateway, lanciato sul mercato nel 2018, per dare una soluzione all’archiviazione di oggetti su nastro in AWS S3, arriverà il prossimo ottobre 2022 con una nuova versione avanzata, PoINT Archival Gateway – Unified Object Storage, che estenderà le proprie capacità anche a disco, in modo tale da poter archiviare oggetti provenienti da AWS S3 e così utilizzarli più speso.

In questo modo, viene data risposta ai principali contesti e alle principali necessità delle imprese visto che, talvolta, potrebbero trovarsi a dover estrarre dati da analizzare in modo più efficiente e che solo richiede l’utilizzo di dischi invece di nastri magnetici.

Inoltre, PoINT Software sta sviluppando alcuni miglioramenti per la gestione dei file archiviati in moto tale che il tutto sia sempre più intelligente grazie all’intelligenza artificiale cognitiva, che riduce la necessità di intervento umano.

Il risultato è che il sistema apprende dove e quando archiviare gli oggetti per un uso più efficiente delle risorse presenti.

Tra i vantaggi legati a questi strumenti, la società sottolinea i seguenti: risparmio dei costi di archiviazione e di transazione, libertà di usare qualsiasi hardware, sovranità dei dati, protezione da ransomware e criminalità informatica, riduzione del consumo energetico ed emissioni di CO2 contenute.