Zoom licenzia il 15% del personale

Il CEO di Zoom taglierà il proprio stipendio del 98% e rinuncerà ai bonus.

Continuano i licenziamenti nel settore tecnologico e ora è il turno di Zoom. Sembra quasi il ricorso a tagli all’organico sia diventato una fase obbligata per molte imprese a seguito del periodo pandemico vissuto.

In questo caso, il taglio del personale interesserà 1.300 dipendenti, pari al 15% dell’organico complessivo, e riflette la contrazione che vivono le imprese dopo aver assunto molto personale nel periodo di boom tecnologico generato dalla pandemia.

Da Zoom si punta il dito “all’incertezza globale e al relativo effetto sui clienti”, il che ha portato la società a rivedere la propria strategia e a riflettere sulla propria capacità di sapersi adattare all’ambiente economico, spiega Eric Yuan, CEO della società.

Nei primi 24 mesi di pandemia, Zoom ha moltiplicato per tre il personale per essere in grado di rispondere alle sfide che l’aumento dell’utilizzo della propria piattaforma poneva, con una meravigliosa crescita a tripla cifra per 5 trimestri di fila. Successivamente, questo trend positivo è rallentato progressivamente fino ad attestarsi al 5% della crescita anno su anno delle entrate (1,1 miliardi di dollari), con oltre 272 milioni di dollari in flusso di cassa cash.

Come esempio per l’adozione di queste difficili misure dell’esecutivo per il taglio del personale, il CEO e fondatore di Zoom ha riconosciuto gli errori della società e ha annunciato un taglio del proprio stipendio pari al 98% e la rinuncia ai bonus aziendali. Inoltre, il team dirigenziale dell’azienda taglierà i propri stipendi del 20% e anche loro rinunceranno ai bonus.

I dipendenti interessati dalla misura riceveranno un indennizzo pari a 4 mesi di stipendio, copertura sanitaria e bonus relativi all’ultimo anno, oltre ad avere accesso a azioni e servizi di supporto per il ricollocamento lavorativo.