ARM fa richiesta di quotazione nel Nasdaq

ARM starebbe cercando di mettere insieme tra gli 8 e i 10 miliardi di dollari con la sua quotazione in borsa, posizionandosi così dietro Meta (16 miliardi) e Alibaba (25 miliardi).

ARM, proprietà del conglomerato giapponese Softbank, ha fatto un passo avanti nel suo processo verso la quotazione in borsa. La società ha presentato alla Commissione borsa e titoli degli Stati Uniti, la SEC, la richiesta di quotazione all’interno del prestigioso mercato tecnologico di New York, il Nasdaq. ARM ha presentato un’offerta pubblica iniziale di American Depositary Share (ADS) che rappresentano le sue azioni ordinarie.

La società inglese ha espresso il desiderio che le ADS vengano quotate sul Nasdaq sotto il logo distintivo “ARM”. Anche se non è ancora stato definito il numero di esatto di ADS in offerta né il range di prezzi della proposta, si prevede che l’operazione sarà una delle più cospicue degli Stati Uniti e la terza nella storia in termini di raccolta di capitale.

Una quotazione in borsa da 10 miliardi di dollari

Secondo le informazioni di Bloomberg, ARM starebbe cercando di mettere insieme tra gli 8 e i 10 miliardi di dollari con la sua quotazione in borsa. Se dovesse raggiungere l’obiettivo, solo Meta (con 16 miliardi di dollari) e Alibaba (con 25 miliardi) avrebbero superato le cifre di ARM.

Il processo dell’operazione sarà accompagnato dalla Raine Securities, mentre la responsabilità della gestione ricadrà su Barclays, Goldman Sachs, J.P. Morgan e Mizuho. È importante sottolineare che l’offerta è soggetta alle condizioni di mercato e altri fattori, come l’approvazione finale da parte della stessa SEC.

Secondo il Financial Times, Softbank, conglomerato giapponese proprietario di ARM, starebbe arrivando all’accordo di acquisire il 25% restante della società non attualmente sotto il suo controllo diretto. Questo porterebbe il valore di ARM a oltre 60 miliardi di dollari appena prima del suo imminente debutto sul mercato, previsto per il mese di settembre.

Softbank ha calcolato il valore del 25% di ARM che ad ora gli manca, ed in mano del proprio fondo Vision Fund, sui 15 miliardi di dollari, il che rappresenta sostanzialmente il doppio del prezzo pagato dal fondo nel 2017 per l’acquisizione delle quote, e che ha visto la partecipazione anche dell’Arabia Saudita. È bene ricordare che nel 2016, Softbank aveva sborsato 32 miliardi di dollari per assicurarsi il controllo di ARM.

La decisione di collocare l’azienda sul mercato azionistico prende piede dopo che la vendita della società a Nvidia, accordata nel 2020 per 40 miliari di dollari, non aveva visto la luce per via delle pressioni da parte degli organi regolatori.