Multa di 265 milioni di euro a Meta in Irlanda per la fuga di dati di oltre 533 milioni di utenti Facebook

Facebook aveva riconosciuto nel 2021 che la fuga di dati si era prodotta nel 2019, aggiungendo però di aver già posto riparazione.

Meta, impresa madre di Facebook, ha ricevuto una multa di 265 milioni di euro da parte dell’autorità di supervisione e protezione dei dati in Irlanda come conseguenza della violazione del Regolamento Generale di Protezione dei Dati (GDPR). Meta aveva infatti subito una fuga di dati relativamente a 553 milioni di utenti Facebook in 206 paesi, tra cui figurava anche l’Italia.

I dati personali degli utenti di Facebook che erano stati dunque esposti comprendevano nomi completi, numeri di telefono, documenti identificativi o indirizzi. Questi dati erano poi apparsi in alcuni forum di hacker, visto che si trovavano alla mercé dei criminali informatici.

La Commissione di Protezione dei Dati irlandese aveva quindi aperto un’indagine nell’aprile del 2021 e la conclusione è stata che Facebook ha effettivamente infranto l’articolo 5 del GDPR, che impone la necessità di una “sicurezza adeguata ai dati personali, tra cui la protezione dal trattamento non autorizzato o illecito o contro la perdita, distruzione o danno accidentale dei dati, tramite l’applicazione di misure tecniche o organizzative adeguate”.

Come conseguenza di quest’indagine, Facebook ha riconosciuto la fuga di dati del 2019, aggiungendo però di aver già posto rimedio. Questa non è stata la prima fuga di dati dal social, ragione per cui l’autorità di supervisione irlandese ha deciso di imporre una cospicua multa che, sommata a quelle precedenti, totalizza 900 milioni di euro in sanzioni imposte dalle autorità europee per la divulgazione di dati di Meta.

Bisogna ricorda che spesso queste multe sono emesse dall’autorità di protezione dei dati irlandese visto che si tratta del paese europeo in cui le grandi imprese tecnologiche hanno la propria sede, come Alphabet (a capo di Google), Apple, Meta (a capo di Facebook, Instagram e WhatsApp), Twitter e altre ancora.