Processori Apple M3: più tardi e più cari

I processori M3 aiuteranno Apple a ridurre la propria dipendenza dai chip prodotti da Intel, dandole maggiore controllo sulla propria linea di prodotti.

Bisognerà attendere ancora per l’M3. Apple ha trovato una serie di contrattempi lungo il proprio cammino verso i futuri M3 che, secondo EE Times, non saranno disponibili prima del 2024 e saranno più cari di quanto annunciato. La notizia ha causato preoccupazione tra gli utenti e gli investitori, che si chiedono quale sarà l’impatto di questo ritardo sul futuro dell’azienda.

Secondo fonti vicine alla società, lo sviluppo dei nuovi M3 è stato più difficile di quanto atteso e ha portato ad una serie di ritardi nel processo di produzione. Anche se Apple è già all’opera e lavora a questi chip, la loro comparsa sul mercato non dovrebbe avvenire prima del 2024.

Componente chiave per il futuro di Apple

Il ritardo nel lancio dei processori M3 è un duro colpo alla strategia di Apple, visto che questi componenti rappresentavano una parte chiave per il futuro dell’azienda. I nuovi M3 avrebbero dovuto garantire miglioramenti importanti in termini di performance ed efficienza energetica rispetto agli M2 attuali, traducendosi quindi in una migliore user experience per quanto a velocità, capacità di risposta e durata della batteria.

Indipendenza da terzi

Inoltre, i nuovi M3 avrebbero dovuto sancire una maggiore indipendenza di Apple dai chip prodotti da Intel, dandole così maggiore controllo sulla propria linea di prodotti e la possibilità di personalizzare ancora di più i propri dispositivi per soddisfare le necessità della clientela,

Tuttavia, sembra che gli utenti dovranno quindi attendere prima di provare con mano i vantaggi dei nuovi chip. Inoltre, sembra poi che i nuovi chip saranno i più costosi, il che potrebbe porre dei limiti all’accesso di alcuni bacini di clienti.

Relativamente agli investitori, la notizia ha portato al calo del valore delle azioni di Apple. Nonostante la società sia riuscita a mantenere la propria posizione nel mercato della tecnologia, gli investitori sono preoccupati per la capacità della società di innovare e di mantenersi all’avanguardia nel settore.