Siti governativi russi irraggiungibili dopo l’invasione dell’Ucraina

Forse una delle contromosse ucraine? I siti governativi russi sono ora irraggiungibili, forse a causa di un attacco informatico a seguito dell’invasione dell’Ucraina.

Giovedì, alcune ore dopo l’avvio dell’operazione militare per l’invasione dell’Ucraina, diversi siti governativi russi erano irraggiungibili.

Secondo Motherboard, il sito del Cremlino (kremlin.ru) giovedì risultava offline, e problemi simili sono stati riscontrati anche da altri siti ufficiali russi, tra cui quello della Duma di Stato e quello della camera bassa dell’Assemblea Federale russa.

Il down ai siti russi è arrivato dopo continui e ripetuti attacchi informatici ai siti e alle infrastrutture dell’Ucraina, attacchi che sono stati attribuiti proprio alla Russia.

Siti in down

Ore prima dell’avvio dell’invasione, i siti ufficiali del parlamento, del governo e del ministero degli esteri ucraini erano irraggiungibili – circostanza che è stata poi denunciata come attacco informatico.

In questo momento, non si conoscono ancora i motivi per cui i siti governativi russi siano in down. L’unica cosa nota è che l’accesso a questi siti risulta impossibile sia che si provi ad accedere da indirizzi IP russi sia da indirizzi esteri.

Martedì mattina il presidente russo Vladimir Putin aveva dichiarato l’inizio di una “operazione militare speciale” nel paese confinante.

L’avvio della missione era giunta dopo che lunedì aveva riconosciuto l’indipendenza di Donetsk e Luhanks, le due regioni separatiste ad est del paese, dove il presidente russo aveva inviato truppe da combattimento per operazioni di “mantenimento della pace”.

Le forze russe hanno poi utilizzano queste aree, oltre ad altre zone di confine, come piattaforma di lancio per la vera e propria invasione iniziata all’indomani.

La scorsa settimana, alcuni corpi governativi ucraini, tra cui lo stesso Ministero della difesa, avevano riportato un attacco DDoS.

In un secondo momento, il sito di giornalismo investigativo Bellingcat aveva affermato che l’attacco ai danni dei siti governativi ucraini era collegato all’attività degli hacker dei servizi segreti informatici russi.

Attacchi continui

Lo scorso mese, l’Ucraina era stata colpita da un importante attacco informatico che aveva interessato almeno 70 siti governativi, oltre che le ambasciate di Stati Uniti, Regno Unito e Svezia.

L’attacco avvisava gli interessati di “temere e di aspettarsi il peggio”, monito che al tempo l’Ucraina aveva pubblicamente denunciato come piano orchestrato dalla Russia.

Di certo è noto che la Russia aveva già invaso l’Ucraina in passato, quando aveva preso illegittimamente il controllo della Crimea, annettendola al proprio territorio nel 2014.

Prima dell’attacco, la Russia aveva intrapreso le consuete pratiche di guerra ibride ed asimmetriche e, per questo, era stata accusata di aver portato a termine una serie di attacchi informatici per destabilizzare le comunicazioni e seminare la confusione mentre le truppe russe conquistavano la regione.

La Russia aveva poi continuato con gli attacchi informatici all’Ucraina, anche dopo l’invasione della Crimea, e aveva messo a segno attacchi anche alla rete elettrica e ai siti governativi.