Anche in Cina crollano gli wearable

Anche se nel paese asiatico aumentano le consegne di smartwatch, altre categorie sono in calo, tra cui smart bracelet base che registrano l’ottavo mese consecutivo di recessione.

Uno dei principali mercati tecnologici, la Cina, sta attraversando un periodo complicato per quanto riguarda gli wearable.

Nel terzo trimestre dell’anno, in Cina le consegne di dispositivi da polso si sono ridotti del 7,1%, un numero che tradotto in numeri reali equivale a 12 milioni di unità.

Il prolungarsi dei lockdown a contrasto dei contagi di coronavirus è uno dei motivi rilevato da Canalys, società di consulenza autrice dei dati esposti, per spiegare la situazione. La società segnala poi anche il calo della fiducia dei consumatori e la propensione a non spendere in beni non ritenuti essenziali.

Quello attuale è però anche l’ottavo mese consecutivo di dati negativi per gli smart bracelet, che hanno visto appena 3,5 milioni di consegne effettuate. Parallelamente, le consegne di smart watch base hanno visto un calo del 7,7%, fermandosi a quota 5,1 milioni di unità.

Il segmento che, di controtendenza, ha visto un aumento è quello degli smartwatch più evoluti, che sono cresciuti del 16,8% nel trimestre e arrivano a quota 3,4 milioni di unità.

In ordine di brand, Huawei sembra stia perdendo il vantaggio di operare nel mercato locale. “I concorrenti sono sempre più agguerriti e Xiaomi, OPPO e vivo stanno espandendo aggressivamente i propri portafogli di orologi intelligenti, coprendo una gamma sempre più vasta di segmenti e con prezzi sempre più adatti alle tasche di molti, il che permette loro di portare avanti le proprie strategie verso più ecosistemi IoT”, spiega Cynthia Chen, analyst per Canalys.

Apple con il suo Watch Ultra, sembra ormai essere apprezzato dai consumatori cinesi.

Per far meglio breccia nel mercato, i nuovi attori ora vantano certificazioni per dispositivi medici professionali.

Il calo registrato dai wearable non è però una situazione tipicamente cinese e tutti i brand registrano comunque performance meno accentuate.

Altra società molto attenta alle dinamiche di mercato è IDC, che prevede per il 2023 un primo calo importante nelle vendite dal 2013. IDC crede che il numero di wearable venduto cederà un 3,3% fermandosi a quota 515,6 milioni di unità.

Si tratta di una ripercussione diretta di una situazione economica difficile.

La situazione dell’inflazione, della conseguente crescita dei prezzi e l’interesse dei consumatori orientato sempre più lontano dai beni tecnologici sono i motivi alla base di questi cambiamenti nelle abitudini di acquisto. Inoltre, il mercato degli wearable ha vissuto una iper-crescita negli ultimi anni, il che rende il confronto di anno di anno sempre più difficile.