Boom del cryptojacking, +399%

Gli attacchi di cryptojacking crescono specialmente in ambito didattico (+320%), pubbliche amministrazioni (+89%) e sanitario (+69%).

Il cryptojacking è diventato uno dei fenomeni di punta di questo 2023.

Il 2023 Cyber Threat Report a cura di SonicWall, sul semestre dell’anno, ha rivelato un incremento dei tentativi di intrusione soprattutto in campo di mining di criptovalute. Il cryptojacking, infatti, ha visto una vera e propria impennata con un vertiginoso +399%. Crescono anche i dati dei malware contro IoT e le minacce di criptazione: rispettivamente, +37% e +22%.

Gli hacker cercano di penetrare all’interno delle aziende sfruttando un punto debole tra i tanti dispositivi connessi.

“Il crimine informatico ultimamente sembra preferire metodi di attacco meno rischiosi e dal minor costo ma con rendimenti potenzialmente alti”, spiega il vicepresidente di sicurezza prodotti per SonicWall, Bobby Cornwell.

Il movente economico continua ad essere il preponderante, anche se emergono altri tipi di hackeraggi.

Il rifiuto delle vittime di pagare riscatti, insieme alle operazioni di smantellamento di questi gruppi di hacker e alle sanzioni, ha fatto sì che gli attacchi ransomware diminuissero un po’, ma solo per cedere il passo ad attività più furtive. I tentativi globali di ransomware sono calati del 41% tra gennaio e giugno 2023.

Tuttavia, il dato relativo ai malware è schizzato a un +73,7% nel secondo trimestre dell’anno rispetto al primo trimestre, il che suggerisce una possibile ripresa nella seconda metà dell’anno. I paesi più colpiti sono Stati Uniti, Germania, Regno Unito, Austria e Spagna.

La sicurezza è una preoccupazione comune. “Stiamo vedendo livelli piuttosto alti di criminalità informatica in regioni quali America Latina e Asia”, commenta Cornwell.

Il volume totale di malware si è ridotto leggermente (-2%) nella prima metà dell’anno, con Stati Uniti e Regno Unito come i paesi con i cali più decisi (rispettivamente, -14% e -7%). L’Europa ha visto un aumento dell’11% mentre l’America Latina ha visto un incremento del 19%.

Il comportamento dei gruppi hacker è soggetto ad una migrazione geografica per sfruttare le aree più vantaggiose.

“I pirati informatici cercano i punti di ingresso più violabili, che garantiscano loro ripercussioni leggere, basso rischio e alti potenziali profitti”, fa sapere il Cornwall.

Le attività degli hacker colpiscono ogni settore, ma il cryptojacking si rivolge principalmente al settore didattico (+320%), pubbliche amministrazioni (+89%) e al sanitario (+69%).

Gli esperti auspicano in un’attività di lotta ai crimini informatici che preveda la collaborazione tra più stati per proteggere più vittime potenziali.