I server con base su tecnologia ARM raggiungeranno il 22% del settore nel 2025

I datacenter hanno cominciato ad adottare server con base su tecnologia ARM, tendenza che dovrebbe arrivare al 22% nel 2025.

Largamente utilizzata per i dispositivi mobili e ora anche montata sui computer della Apple, la tecnologia dei processori ARM si sta dimostrando capace di offrire prestazioni elevate in grado di soddisfare le esigenze di utenti professionisti.

Queste elevate prestazioni hanno richiamato l’attenzione delle società di uno dei settori che più di altri ha necessità di ottime performance: i datacenter. Con l’aumento dell’attività dei servizi in cloud e la proliferazione di soluzioni con IoT, è emerso uno scenario propenso alle nuove generazioni di processori con architettura tipo ARM.

Vantaggi della tecnologia ARM

I vantaggi di questi processori si possono riassumere in tre punti:

–        Capacità di supportare carichi di lavoro diversi e variabili, il che permette la scalabilità di sistemi e il miglioramento della profittabilità;

–        Possibilità di personalizzazione, il che permette di adattarsi a diverse nicchie di mercato con estrema flessibilità;

–        Minore necessità di spazio fisico, il che permette la costruzione di “micro datacenter”, possibilità di grande interesse per gli ambienti dal grande dinamismo come quelli dei datacenter.

In questo modo, i processori con tecnologia ARM diventano una tendenza sempre più affermata nella componente server, con una crescita graduale che nel 2025 dovrebbe interessare circa il 22% dei server.

Amazon Web Services (AWS) è stata una delle primissime società ad adottare i datacenter con tecnologia ARM. Con una penetrazione del 15% nel 2021, attesa in aumento al 20% per il 2022, AWS è l’apripista per l’evoluzione che seguiranno moltissimi altri datacenter e società di servizi cloud.

La conseguenza sarà un aumento nella produzione di microchip specificamente progettati per questo utilizzo, il che sosterrà l’offerta di prodotti di questo tipo in un circolo virtuoso che farà lievitare anche l’offerta di servizi cloud con base in ARM in una maniera tale che nel 2025 dovrebbe raggiungere una quota di mercato pari al 22%.