IBM abbandona la Russia

Davanti al prolungamento del conflitto russo-ucraino, la società ha deciso di chiudere le operazioni in Russia e licenziare i propri dipendenti nel paese.

Mentre il conflitto bellico in Ucraina prosegue, IBM prende una posizione netta relativamente alle proprie operazioni in Russia.

Il CEO della società, Arvind Krishna, ha annunciato una “liquidazione ordinata del business di IBM” in Russia. La decisione si tradurrà quindi nella chiusura di alcune operazioni che IBM aveva già sospeso a inizio marzo, pochi giorni dopo l’inizio dell’invasione, e quindi nel conseguente licenziamento dei dipendenti.

“In questi mesi, ci siamo concentrati ad assicurare la sicurezza dei dipendenti di IBM e delle loro famiglie nelle regioni colpite”, sottolinea Krishna.

“Abbiamo deciso di sospendere le operazioni per poter valutare quali opzioni sul lungo periodo avevamo mentre continuavamo a pagare e mantenere i nostri dipendenti in Russia. Ma ora che le conseguenze della guerra vanno crescendo e che aumenta l’incertezza sulle possibili ramificazioni sul lungo periodo, abbiamo ora deciso di disporre la liquidazione ordinata del business di IBM in Russia”, si legge nel comunicato.

Il massimo dirigente ha poi fatto sapere in un comunicato che è stato inviato a tutto il personale interessato che “la decisione è difficile”, ma al contempo è “giusta e necessaria”.