Nei prossimi anni le frodi nei pagamenti online generanno oltre 340 miliardi di dollari di perdite

Circa la metà di queste perdite sarà legata a beni materiali, dove i truffatori vedono un grande potenziale di rivendita.

Il phishing, gli attacchi BEC a caselle di posta elettronica e l’ingegneria sociale rendono sempre più possibile l’intromissione di criminali informatici nei sistemi di pagamento online.

Juniper Research ritiene che nel mondo, tra il 2023 e il 2027, le perdite commerciali totali legate alle frodi nei pagamenti online supereranno i 343 miliardi di dollari. In questa cifra si tiene conto sia di beni fisici che di beni digitali, di trasferimenti di denaro e di operazioni bancarie, ma anche di attività molto semplici come l’acquisto di biglietti per il trasporto pubblico, ad esempio.

Tuttavia, sembrerebbe che la metà di queste perdite sarà legata a beni materiali, in quanto proprio in questi i truffatori ritrovano un grande potenziale di rivendita.

Questi criminali informatici riescono sempre più a sottrarre o infiltrarsi in account personale nonostante le misure di verifica di accesso. Juniper Research rileva la necessità di rafforzare queste misure antifrode ricorrendo a diverse sorgenti per verificare indirizzi email o utilizzando l’autenticazione a più fattori. In concreto, il consiglio è quello di identificare i potenziali punti di accesso e di utilizzare in questi diversi strumenti di verifica.

Non esistono due transazioni online identiche”, spiega Nick Maynard, ricercatore del gruppo, ma non esiste nemmeno “una soluzione unica per tutti” quando si tratta di verificare le transazioni.

“I provider di soluzioni di rilevamento e prevenzione di frodi nei sistemi di pagamento dovrebbero implementare una gamma di capacità di verifica e far funzionare in modo intelligente le diverse soluzioni in base alla necessità”, spiega Maynard, “per proteggere nel modo giusto sia aziende sia utenti”.