Sam Altman riprende le redini di OpenAI

OpenAI vive una crisi di governance e Sam Altman riprende il ruolo di CEO grazie all’appoggio di Microsoft e di gran parte del nucleo duro della società.

Lo scorso venerdì, Sam Altman era stato licenziato da CEO di OpenAI per via di un processo di revisione interna che aveva rivelato che il vertice della società non era stato sistematicamente sincero nelle comunicazioni con il board e questo fatto aveva portato ad una conseguente perdita di fiducia.

OpenAI si era quindi attivata per cercare un nuovo CEO e, nel frattempo, Mira Murati, CTO della società, aveva preso le redini con carica ad interim. Il board aveva ribadito l’impegno della società di assicurare l’intelligenza artificiale generale come vantaggio e beneficio all’umanità e aveva sottolineato l’adeguatezza di Murati per condurre la società in questo periodo di transizione – transizione resa ancora più complessa con le dimissioni di Greg Brockman da presidente del board.

Motivazione del licenziamento (21 novembre 2023)

Secondo quanto riportato dalla BBC, il conflitto sarebbe nato per diverse ragioni, come per i compensi dei progetti hardware, tra cui lo sviluppo di un chip IA, che avrebbe rappresentato un cambiamento importante nella natura di OpenAI. Si specula poi sulle presunte tensioni legate alla natura senza lucro della società e dell’introduzione di un ramo con l’obiettivo di generare utili nel 2019.

Anche se il board non ha accusato Altman di appropriazione indebita di denaro, l’attuale situazione economica di OpenAI, stimata in una cospicua somma di denaro, avrebbe fatto sorgere domande su possibili pressioni per dare più potere alla parte lucrativa del gruppo.

Ripercussioni dopo il licenziamento

Le risposte di figure di rilievo, come Elon Musk e lo scienziato capo Ilya Sutskever, sono state di preoccupazione e disaccordo con la decisione del board. Sutskever e altri hanno firmato una lettera rivolta allo stesso board in cui veniva fatta espressa richiesta del reintegro di Altman e dell’altro cofondatore, Greg Brockman, minacciando, in caso contrario, di abbandonare OpenAI.

Il reintegro di Altman è stato richiesto espressamente con una lettera firmata da oltre 700 dipendenti di OpenAI, minacciando dimissioni di massa ove ciò non fosse avvenuto. Microsoft, che aveva investito massicce somme di denaro nella società, ha poi supportato il ritorno di Altman.

In pieno stile Musk, il proprietario di X (ex Twitter) e tra le figure fondamentali per la creazione di OpenAI, ha reso virale ancora una volta il meme El Risistas, con Juan Joya Borja, nel contesto del licenziamento di Sam Altman da OpenAI che si è visto immediatamente lusingare da Microsoft per entrare tra le sue fila. Musk ha utilizzato il meme per fare umorismo sulla situazione di OpenAI, la società alla base di ChatGPT, adattando i sottotitoli del video originale alla situazione di Altman.

Reintegro nel ruolo (22 novembre 2023)

In ultima istanza, Sam Altman è stato reintegrato come CEO di OpenAI solo cinque giorni dopo essere stato licenziato e altrettanto è successo a Brockman con il suo incarico. La maggior parte del Consiglio di amministrazione responsabile della destituzione di Altman è stata sostituita. La decisione sul ritorno è stata annunciata contestualmente alla nuova conformazione del board, composta da Larry Summers, Adam d’Angelo e Bret Taylor come presidente.

Il licenziamento di Altman sarebbe stato dovuto a divergenze con il board sulla vision futura della società e sull’intelligenza artificiale. Dopo intense negoziazioni nel fine settimana, Altman ha ripreso in mano le redini della società con l’appoggio del nuovo consiglio e di Satya Nadella, CEO di Microsoft. Le notizie che sono circolate in seguito al reinsediamento dello due figure rivelavano poi che Altman e Brockman avrebbero preso in mano anche la conduzione di un laboratorio di intelligenza artificiale a Microsoft.

Il nuovo board, con l’appoggio di Microsoft, riflette la fiducia nella vision di Altman di accelerare lo sviluppo di soluzioni di intelligenza artificiale per imprese e utenti contro la prospettiva precedente verso un approccio più conservatore.