Twitter dovrà consegnare a Elon Musk tutte le informazioni legate agli account degli utenti

Si tratta dei documenti dell’ex direttore generale di Consumer Product della piattaforma social, Kayvon Beykpour.

Il caso tra Twitter ed Elon Musk, che la scorsa primavera aveva offerto 44 miliardi di dollari per l’acquisto del social con l’intenzione di farla diventare “la piattaforma per la libertà di espressione” per antonomasia, giunge ad un nuovo capitolo.

La richiesta del supermiliardario di accedere ad alcune informazioni chiave di Twitter è stata concessa da parte delle autorità in forma parziale.

La giudice Kathaleen St. J. McCormick del tribunale del Delaware ha ordinato a Twitter di consegnare i documenti generati dall’ex direttore generale di Consumer Product, o meglio, i documenti prodotti fino allo scorso maggio, momento in cui Kayvon Beykpour è stato licenziato.

Beykpour era entrato a Twitter nel 2015 ed era rimasto stabile nella società fino all’annuncio di Musk di acquisire Twitter. Era entrato nel team di Twitter come creatore di Periscope, startup di streaming di video acquistata da Twitter per monetizzare il contenuto streaming in modo diverso.

Il team che Beykpour gestiva aveva il compito di portare nuovi utenti a Twitter e proprio la base utenti è il nocciolo del contenzioso tra la piattaforma social ed Elon Musk.

Nella fattispecie, si parla del numero di account falsi presenti sulla piattaforma. La società ritiene che la percentuale di account spam non arrivi al 5% degli utenti attivi quotidianamente e monetizzabili e sostiene di aver iniziare un’operazione che elimina giornalmente 1 milione di account spam.

Ma questa posizione non convince quello che potrebbe essere il futuro proprietario del social, che pensa che la reale percentuale potrebbe arrivare anche al 20%, portando quindi ad una rivalutazione al ribasso il prezzo di acquisto. Per rivolvere questi dubbi, Musk aveva richiesto ulteriori informazioni senza però ottenere i risultati sperati.

In questo modo, Musk lo scorso mese di luglio ha scelto di esercitare il diritto di rescissione dell’accordo di acquisizione e di abbandonare la transazione.

Musk aveva richiesto i documenti di Kayvon Beykpour proprio perché potevano essere legati al conteggio di account spam presenti sulla piattaforma. Inoltre, aveva richiesto le informazioni di altri 21 soggetti, richiesta che però è stata negata in sede giudiziaria secondo quanto riportato da Reuters e Bloomberg.

L’imprenditore non è l’unico che si è affidato alle vie legali per risolvere le proprie divergenze con Twitter. Anche Twitter, infatti, ha avviato un’azione legale contro il titolare di Tesla perché si porti a compimento l’accordo.

Il social si è mostrato determinato a voler chiudere la vendita secondo i termini e le condizioni concluse in primavera e senza una rivalutazione al ribasso del prezzo dell’operazione.

Nell’ultima presentazione dei risultati economici, Twitter ha comunicato che “la supposta risoluzione dell’accordo da parte del sig. Musk è invalida e illecita e pertanto l’accordo di acquisizione rimane vigente”.

Twitter ha quindi portato la controversia in Tribunale richiedendo il perfezionamento dell’operazione. Lo scorso luglio è stata concessa la celebrazione di un processo rapido che dovrebbe aver luogo a metà ottobre a Wilmington.