Zoom potenzierà l’esperienza dei dipendenti con l’acquisizione di Workvivo

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La piattaforma combina strumenti di comunicazione interna ed engagement, un intranet sociale e un’applicazione per dipendenti.

La piattaforma di comunicazione Zoom ha raggiunto un accordo per l’acquisizione degli asset di Workvivo, società nata nel 2017 per offrire una piattaforma che combina strumenti di comunicazione interna ed engagement, un intranet sociale e un’applicazione per dipendenti.

L’idea di Zoom è aggiungere capacità alla propria soluzione per migliorare l’esperienza dei dipendenti in un momento in cui il lavoro ha carattere ibrido e distribuito e si richiede restare connessi con i propri colleghi. Zoom si approccia così all’obiettivo di potenziare il lavoro ibrido, mantenendo i lavoratori informati e al corrente di quanto succede.

“Siamo entusiasti di dare il benvenuto in Zoom al team di Workvivo”, che comprende anche i relativi fondatori, John Goulding e Joe Lennon. “Il potere della piattaforma di Workvivo, con la solida offerta di comunicazioni ed engagement combinata alla piattaforma di collaborazione tutto-in-uno di Zoom, permette alle imprese di dare sfogo a tutto il potenziale dei loro dipendenti e di far evolvere la cultura aziendale nel contesto di un mondo ibrido”, sottolinea Kelly Steckelberg, direttrice finanziaria di Zoom.

“Workvivo ha fissato lo standard per le comunicazioni dei dipendenti, supportando le imprese ad arrivare a coinvolgere milioni di lavoratori in tutto il mondo”, commenta. La sua tecnologia “è contrassegnata da facilità d’uso e da semplicità di design, offrendo così la miglior esperienza dipendente che si incastra perfettamente con il DNA di Zoom”.

“La nostra piattaforma sostituisce i vecchi e grossolani strumenti di comunicazione interna con un’esperienza sociale vibrante e familiare e ha una storia di successo senza paragoni”, commenta John Goulding.

“Con Zoom, possiamo costruire grandi cose insieme, far sì che il lavoro in team sia più ricco di significato ed estendere la collaborazione oltre i lavoratori che svolgono mansioni intellettuali, arrivando anche a quei dipendenti che storicamente si sono sentiti più disconnessi dalla società”, conclude poi.