Gli smartphone registrano la peggior performance di vendita dal 2013

Nel 2022, le consegne di questi dispositivi si sono ridotte dell’11,3% fermandosi a quota 1,2 miliardi di unità. Il calo nel quarto trimestre è stato del 18,3%.

Dopo un inizio d’anno incredibile, il mercato degli smartphone ha passato varie fasi non poco turbolente.

Attualmente, il momento si vede particolarmente negativo. Le cifre preliminari della società di ricerca IDC rivelano che le consegne di smartphone hanno registrato un calo a doppia cifra nel quarto trimestre 2022. Si tratta del calo più marcato mai registrato in un trimestre dalla comparsa sul mercato di questi dispositivi.

Secondo la società di consulenza, nei mesi da ottobre a dicembre, le consegne si sono fermate sui 300 milioni di unità, per una flessione del 18,3% rispetto al 2021.

Non abbiamo mai visto consegne nel trimestre natalizio così basse come nello scorso trimestre”, commenta Nabila Popal, direttore di ricerca del team Worldwide Tracker per IDC. “Tuttavia, la debole domanda e gli alti livelli di scorte accumulate hanno fatto sì che i fornitori riducessero le consegne”.

“I forti sconti e le promozioni avanzate nel trimestre hanno aiutato a smaltire un po’ dell’inventario esistente invece di promuovere la crescita delle consegne”, aggiunge Popal, che avverte che “i fornitori sono sempre più prudenti con le consegne e la pianificazione, visto che ora l’approccio è più orientato alla profittabilità”.

Anche Apple, che fino ad ora era sembrata immune, ha registrato battute di arresto nella catena di fornitura con chiusure impreviste dei propri stabilimenti chiave in Cina”, segnala.

Il risultato è stato che le consegne, nell’arco del 2022, hanno ceduto l’11,3% fermandosi ai 1,2 miliardi di smartphone, la cifra più basa dal 2013.

E la situazione non dovrebbe risolversi nell’immediato. IDC crede che la chiusura negativa del 2022 potrebbe ripercuotersi anche sul 2023, visto che per quest’anno le consegne dovrebbero migliorare solo del 2,8%.

“L’aumento dell’inflazione e le crescenti preoccupazioni macroeconomiche continuano a porre ostacoli alla spesa dei consumatori, in modo anche superiore alle attese”, commenta Nabila Popal. Per questo motivo, “qualsiasi eventuale recupero del mercato si farà attendere almeno fino a fine 2023”.